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Ilook - Isee (2011)
Un vero e proprio aforisma sulla condizione dell’uomo oggi. Ilook-Isee è un opera dal titolo quanto mai attuale. Anche la scelta del soggetto che compie l’azione di guardare-vedere rende visivamente il concetto di forza che si attribuisce all’“Io”.
Il protagonismo a tutti i costi ha annientato la riflessione e l’introspezione rischiando di farci rimanere prigionieri di categorie ideologiche omologate dalle quali è sempre più difficile liberarsi. Allora diventa sostanziale la differenza tra guardare e vedere.
Il guardare è un’azione meccanica ed esclude qualsiasi tipo di coinvolgimento. Si è spettatori di un cambiamento attuato da altri. Il vedere appartiene alla mente e al cuore. Ci rende liberi di agire, protagonisti del proprio fare. Così l’“Io” fluttua in un fondo rosso liquido e pulsante, in cui "puoi bere le immagini con i tuoi occhi". L’occhio diviene, quindi,o il frammento corporeo immerso in un’apneica ricerca nelle profondità umane che dal fondo rimanda al vissuto emotivo o, se riemerso, ossigeno, respiro, rinascita.